Il numero 39 di via Fontana Fozze è da sempre un punto di ritrovo amato dai castegneresi: ad inizio agosto, tuttavia, lo è stato in maniera particolare, grazie ad uno speciale e attesissimo evento organizzato dalla cantina Costalunga. Solitamente, il turismo enogastronomico è associato alle degustazioni più classiche, all’apprezzamento del contesto paesaggistico e allo svolgimento di attività artistiche, culturali o letterarie abbinate ad un calice da sorseggiare in compagnia, formula ben rodata che, pur godendo di un largo successo, non si presta a sorprendere gli appassionati. In questo caso, invece, l’appuntamento con il tradizionale brindisi è stato anticipato da un percorso esperienziale davvero unico nel suo genere.
Le visite guidate sono iniziate al mattino, a cura di Liliana e Sara Costalunga: dopo un’introduzione storica svolta sotto l’ombra del glicine, i gruppi si sono incamminati lungo la strada e attraverso i campi, seguendo il tema (e il corso) dell’acqua. Tra le soste, la più importante ha portato i partecipanti in riva ai girasoli, quasi di fronte all’ingresso del labirinto creato da Daniele Costalunga. Di anno in anno le piante ospitate in quest’angolo della tenuta cambiano, ma non cambia mai l’attenzione all’agricoltura paesaggistica e alle sue mille sfaccettature, estetiche, certo, ma anche ludiche e giocose. Sorvegliati sulla sinistra dalle testoline giallo vivace dei girasoli, i visitatori sono stati invitati a seguire gli archi dell’antica canaletta che serviva un tempo a far ruotare una – o forse due – ruote di mulino: l’infrastruttura, danneggiatasi nel corso del tempo, sta attualmente ricevendo un intervento di rifacimento che la porterà all’antico splendore probabilmente entro la fine dell’autunno. Tale operazione, spiega Liliana, è consentita dai fondi PNRR a cui la tenuta ha avuto accesso: senza queste risorse non sarebbe stato possibile pensare di ripristinare l’importante opera idraulica.
Una volta ritornati all’interno della corte, ai visitatori viene lasciato il tempo di cambiarsi d’abito per iniziare la seconda parte del tour, che prosegue nel sottosuolo: per l’occasione è stato infatti drenato e reso accessibile il complesso di cisterne e corridoi sotterranei nascosto al di sotto del pavimento di mattoni della corte, un piccolo tesoro sommerso dove incontrare “dal vivo” le acque di risorgiva. Accompagnati da Daniele Costalunga, gli ospiti hanno avuto la possibilità di camminare insieme alla lieve corrente e affacciarsi sulle aperture laterali del percorso a “L” disegnato dalla mano ignota di chi costruì questi spazi, godendosi al contempo la frescura del luogo. In superficie, oltre ai vini in mescita, due volontarie del gruppo parrocchiale hanno offerto ai presenti golosi assaggi di dolci fatti in casa, molto apprezzati anche dagli iscritti ai turni di visita pomeridiani, uno dei quali svolto in lingua inglese.
L’ipogeo è stato aperto a luglio 2022 e, prima di allora, nel 2017. Si tratta dunque di una giornata da non perdere anche per la rarità con cui viene organizzata, complice la grande mole di lavoro che occorre per svuotare le cisterne dall’acqua e renderle accessibili in sicurezza. Per approfondire la conoscenza dell’ambiente sotterraneo, il giorno precedente all’evento ufficiale il gruppo speleologico Proteo di Vicenza ha effettuato dei rilievi utili a mappare la zona sotterranea, rilievi che aiuteranno le prossime visite guidate ad essere ancor più dettagliate. Vi invitiamo perciò a tenere sotto controllo il calendario eventi della cantina Costalunga, per non perdere questa e altre opportunità di arricchire il vostro bagaglio di esperienze.
Articolo originariamente pubblicato su Area3 – Settembre 2024
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